Questo weekend mi è servito da riflessione riguardo all‘argomento del parlare in pubblico, non necessariamente a una platea ma, ai giorni nostri, anche sui social media, semplicemente per girare un video.
Ebbene sì il primo IGTV su Instagram, è stato un VERO disastro (per me)! 🙂
Nonostante la clemenza e l’incoraggiamento delle amiche più vicine, mi rendo conto che l’inquadratura non era proprio il massimo, oltre a una serie di altri difetti. La voce ha tradito l’imbarazzo e poi sono andata “a braccio”, perché in realtà non avevo preparato minimamente quello che dovevo dire (non dico scrivere un copione ma insomma almeno riordinare le idee per seguire un filo logico!).
Ma allora, domanda lecita: “Chi te lo fa fare?”. Non è che devi girare per forza i video su Instagram per sopravvivere!!
No, assolutamente NO, però ho pensato molto a questo passo (e in cantiere c’è anche il progetto di un canale YouTube Creatori di Brand).
Ecco su cosa ho riflettuto principalmente:
- beh, innanzitutto c’è sempre una prima volta per tutto e non tutte le ciambelle riescono col buco… no scherzo!
- è pur vero che quando un progetto (come quello di Creatori di Brand) diventa più strutturato, coinvolge più persone e piano pianissimo comicia a crescere 🙂 , è indispensabile che sia presente su tutti i canali social e in tutti i modi (e il video ormai gioca un ruolo da protagonista)
- infine, ta-daaa…sembra che avrò a breve l’opportunità di tenere un webinar e quindi devo assolutamente esercitarmi con la voce. In realtà, tengo già lezioni online su Skype oppure WhatsApp per aiutare le blogger con la gestione del loro blog, però giuro che è una cosa completamente diversa.
Perché parlare a tu per tu, one to one, come si dice in gergo, per quanto mi riguarda è molto più facile.
Sapere invece che dall’altra parte ci sono decine di persone che ti ascoltano (forse arriveremo a un centinaio, nel webinar appunto) ha un effetto su di me totalmente diverso. Il primo video che ho pubblicato ne è una testimonianza!
Ebbene, a seguito di varie ricerche online (perché fondamentalmente sono una curiosa di natura) ho scoperto che questa difficoltà ha un nome e si chiama glossofobia. È la paura di parlare in pubblico e pare che pure Cicerone abbia ammesso di averla (il che insomma è tutto dire).
A questo punto, ho raccolto alcuni suggerimenti che provengono da fonti e siti autorevoli, che ovviamente io per prima mi riprometto di mettere in pratica!
Come parlare in pubblico senza emozionarsi
Senza emozioni? Davvero è ciò che vogliamo? No.
Ma c’è differenza tra “incanalare” la nostra energia emotiva e positiva e invece diventare degli automi!
vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
In inglese, questa fobia indica solo la paura di “esporsi”. Riguarda infatti il public speaking ovvero il fatto di parlare in pubblico e non a tu per tu con un’altra persona )laddove magari siamo abili intrattenitori!).
In realtà è un disturbo che riguarda un quarto della popolazione e anche chi oggi ci sembra così spigliato e disinvolto ha senza dubbio partecipato a corsi per migliorare questa abilità.
La fobia di parlare in pubblico è legata in particolare a personalità timide, insicure o riservate (come me ad esempio, più per cultura e tradizione familiare che per indole).
Senza dubbio, tutti commettiamo degli errori, diciamo frasi istintive di cui ci pentiamo un attimo dopo ma parlare davanti a una folla aggiunge a tutto ciò, un’ulteriore difficoltà. Ci espone ai giudizi negativi. E se è pur vero che solo chi “fa” sbaglia, in alcuni casi meglio arginare le brutte figure e mettere in pratica alcuni utili suggerimenti 🙂
Tenere sotto controllo lo stato ansioso (se c’è)
Facciamo una precisazione iniziale, che per me è stata illuminante. Quando ci rivolgiamo ad altre persone e siamo molto concentrati in ciò che vogliamo sia la nostra “performance”, ecco che dentro di noi si mettono in moto tante energie “che vibrano” e ci possono destabilizzare e distrarre o sovraeccitare.
È una cosa ben diversa dalla paura!
Se invece sappiamo di essere in uno stato ansioso, più o meno accentuato, allora è bene impegnarsi per tenerlo sotto controllo. Spesso è difficile perfino mantenere la lucidità: l’emozione e l’agitazione mandano in confusione. Si va letteralmente in tilt!
Per interrompere la catena dell’ansia, devi spezzarla!
Non è vero che:
- se fai un errore, allora sei incapace
- ti mostri titubante, allora non sei all’altezza
- se ti mostri tesa allora sei debole
Ma soprattutto non è vero che se fai una brutta figura, allora è una tragedia!
Parla a voce alta e scandisci bene
Ebbene sì, sembra che alzare il tono della voce trasferisca al cervello un segnale di maggiore sicurezza.
Dare un ritmo alle frasi, scandire le parole aiuta nel tenere sotto controllo balbuzie e voce che trema. Inoltre il fatto di “abituare” la mente a sentire la nostra voce mentre ci rivolgiamo agli altri, aumenta la fiducia in noi stessi e in ciò che abbiamo da dire.
Preparati per parlare in pubblico
Come accennavo, non si tratta assolutamente di scrivere un copione. Ma andare “a braccio” significa pretendere davvero troppo da se stessi.
Solo i più abili ed esperti oratori ci riescono! Meglio buttare giù due/tre punti fondamentali del discorso da fare e rileggere più volte ciò che si vuole comunicare, senza però imparare a memoria (e ripetere a pappagallo, sacrificando la spontaneità)
Cura l’aspetto fisico
Avere un aspetto fisico decente, capelli in ordine e magari un filo di trucco è di grande aiuto nell’aumentare la sicurezza in se stessi mentre si parla a una platea.
Non dobbiamo essere perfette, né top model.
L’importante però è essere noi stesse, empatiche, efficaci nel messaggio che vogliamo comunicare e sempre spontanee!
Ovviamente spontaneità non vuol dire improvvisazione (come ho fatto io, eh): il public speaking è una competenza e come tale bisogna esercitarsi, studiare e approfondire.
Con qualche errore e un po’ di pratica, ce la possiamo fare! 🙂
E per concludere, ti lascio con un’altra riflessione che ho fatto in questi giorni.
Ho notato che se giro un video solo per esercitarmi (ma che tanto so che non pubblicherò) allora il risultato è assolutamente differente).
Quindi non c’è altro da fare: farlo, per davvero, e buttarsi!
E tu, che esperienza hai nel girare video social?