Ufficialmente diciamo addio all’estate per lasciare spazio all’autunno e a tutto ciò che vorrà riservarci. Che dire, preferivo senza dubbio la mia vita “vista mare” ma tant’è 🙂
Questa è stata un’estate molto particolare, goduta a pieno in ogni attimo, nonostante l’estrema semplicità delle giornate. Perché le preoccupazioni visuute durante il periodo del lockdown erano state così tante da rendere l’idea di un tuffo in mare, una vera e propria chimera!
Ho continuato a lavorare per tutto il mese di agosto, dalla mia casa al mare direttamente sulla spiaggia. Pc portatile, wi-fi e sim con giga per le emergenze. E poi un tavolo adibito a scrivania e i bagni al tramonto come dopolavoro.
Un vero e proprio lusso!
Ora è arrivato il momento di sistemarci di nuovo nei nostri uffici in casa, anche perché le postazioni di lavoro improvvisate nelle residenze estive ci hanno fatto venire torcicollo e grandi mal di schiena! 🙂
È il momento di un nuovo inizio.
Di goderci la ripresa della scuola in sicurezza, i nostri nuovi progetti lavorativi ma anche di ridefinire i contorni della famiglia, di cui in questi ultimi sei mesi abbiamo fatto una vera e propria overdose.
Un bene rifugio, la famiglia che, per quanto possa essere tradizionale, allargata, arcobaleno o che dir si voglia, rimane sempre il nucleo della nostra esistenza.
Oggi il modello di famiglia è molto cambiato, con sempre meno persone che scelgono il matrimonio e uno/due figli al massimo. Genitori sempre più aperti e figli forse un po’ insicuri. Ma ad ogni modo, la famiglia passa indenne attraverso mode e cambiamenti del tempo. E resta sempre il nostro punto di partenza, da cui poi a un certo punto fuggiamo per fare di nuovo ritorno.
Ora però è arrivato il momento di ridefinire gli spazi di ognuno. Troppa famiglia fa male? In alcuni casi, è probabile! Attendiamo una nuova stagione in cui riaffidare i nostri figli alla scuola, alla Chiesa, agli educatori e agli allenatori sportivi.
Una stagione in cui ricordare che i figli non sono un nostro bene esclusivo e noi non siamo onnipotenti.
Che un buon padre o una buona madre non sono necessariamente quelli che guardano le serie tv sul divano coi figli né che li intrattengono come animatori con mille giochi in salotto. Ma quelli che, oltre a proteggerli li educano, che mantengono un ruolo ben chiaro e che si riappropriano dei loro spazi e quindi della loro identità.