A sentir parlare di difficoltà economiche e precarietà delle piccole partite Iva, ha ancora senso cercare di lavorare secondo queste modalità e cercare consigli su come diventare freelance? Sì, certamente.
A due condizioni però: adottare la giusta mentalità e avere un buon metodo da seguire.
In questo articolo abbiamo dedicato un approfondimento proprio alla forma mentis corretta per essere freelance. Qui di seguito invece condividiamo alcuni consigli sul metodo che in realtà deve diventare “un mantra”, se si vuole lavorare come professionista.
6 regole da appendere sul comodino del lavoratore freelance
Il consiglio “col cuore” è di farle diventare regole ferree. Purtroppo i momenti di difficoltà arrivano ma è indispensabile non cedere, per non perdere di credibilità e soprattutto non sentirsi demotivate o svilite.
Fai un business plan
Cosa significa? Organizzare tutto fin dall’inizio. Carta e penna alla mano: quante ore al giorno posso “vendere” del mio tempo, da dedicare al lavoro? A quale prezzo, per ottenere a fine mese un introito decoroso (considerando le tasse da pagare?). Attiva una rete di contatti per fare passaparola e assicurati di avere un gruzzoletto da parte all’inizio, perché per incassare le prime fatture servono in media un paio di mesi.
Cura il tuo posizionamento
Cosa significa? Che devi preparare un tariffario. Ovviamente fai una ricerca di mercato nel tuo settore, informati sulle tariffe medie dei concorrenti che stimi, fai un bilancio delle tue competenze e dell’esperienza che puoi dimostrare.
Stabilisci un monte ore giornaliero
Se hai figli piccoli, è probabile che non potrai lavorare oltre le 16. Ogni donna deve organizzare la propria giornata lavorativa, calcolare le ore di lavoro che può garantire e mettere un punto e a capo alla giornata. Altrimenti rischi il caos e lo stress alle stelle.
Affidati a professionisti
Il fai-da-te è subdolo. All’inizio pensi di poter occuparti di tutto, così da non anticipare soldi. Il commercialista, il tecnico del sito web, il grafico… E invece credimi, non c’è miglior modo per buttare all’aria giornate intere. Non puoi raggiungere un risultato professionale, se non è il tuo campo, e prima o poi dovrai comunque rivolgerti ad esperti di settore per svolgere il lavoro. Risultato? Solo tanto tempo perso.
Fai personal branding
Cosa significa? Che devi promuoverti online in qualità di professionista e soprattutto devi farlo in maniera costante (e corretta). Un blog ricco di contenuti, i post sui vari social media, i forum, la newsletter. Devi diventare un punto di riferimento del tuo settore.
Imparare a gestire i clienti
E aggiungerei: a dire di no e imparare a riconoscere i furbi! Ricorda sempre che sei una professionista: no a lavori malpagati, perché sarà molto difficile pretendere di più da altri clienti, per lo stesso tipo di lavoro. Col tempo il tuo “fiuto” per gli affari migliorerà e saprai riconoscere a distanza un progetto con un potenziale di crescita da un incarico occasionale che per pochi euro ti occupa per l’intera settimana.
E infine ricorda che è meglio dedicare energia e lavoro a un tuo progetto personale (come aprire un blog ad esempio) che non “lavorare” per un cliente che ti paga 5 euro all’ora.
Come diventare freelance, il miglior percorso da seguire
Se sei arrivata fin qui è perché sei già una freelancer e vuoi finalmente affinare il tiro per dare una svolta al tuo percorso professionale. Oppure stai muovendo i primi passi, sei incerta sul da farsi, pensi di non avere budget a sufficienza e quindi tentenni…
Ebbene, se stavi cercando un metodo “infallibile” sai ora che non esiste, ma hai trovato alcune regole che credo si riveleranno preziose per te.
Ora non resta che tirare un respiro profondo e… buttarti! Sì, alla fine, nonostante le tante accurate e ponderate valutazioni del caso, non c’è altro modo che possa indicarti su come diventare freelance in Italia… ovvero buttarti una volta per tutte!
Si tratta chiaramente di un consiglio bonario, nel senso che dopo aver pianificato il tutto, messo da parte un po’ di risparmi per partire e impostato il metodo di lavoro che ti abbiamo suggerito, non serve indugiare.
Pondera i consigli di chi ha già esperienza in qualità di freelancer e magari chiedi una consulenza a un esperto ma non ascoltare chi, da dipendente, ti scoraggia senza cognizione di causa.
A meno che non vivi in una grande città e ti assumono in una multinazionale, oggigiorno è davvero un miraggio trovare un posto fisso.
Quindi se hai competenze reali da vendere, segui questi step e diventa freelance!
Essere freelance è nel DNA
Su questo punto credimi, non cercare di autoconvincerti. Se vuoi diventare freelance solo perché hai perso il tuo lavoro da dipendente, questa scelta potrebbe rivelarsi alquanto amara.
Alla base di questo modo di lavorare, c’è una predisposizione personale. Va bene ad esempio se eri dipendente ma insofferente: io ho sempre saputo di voler lavorare in maniera autonoma e sono stata dipendente di aziende diverse tra loro. Eppure ogni giorno scalpitavo, non riuscivo a vivere bene in quei panni.
In tanti scelgono la condizione di freelance, per “coltivare i loro sogni” e trasformare una passione in lavoro. Ebbene, questo è un punto un po’ controverso.
pur sapendo che l’impegno e la fatica saranno notevolise pur non trasformandola in lavoro, quella passione fa parte della tua vita e diventerebbe comunque il tuo hobby preferito (la scrittura nel mio caso ma anche la fotografia, la grafica ecc…).
Decidi cosa vuoi fare “da grande”
Essere freelance è una condizione lavorativa, non una professione!
Per questo motivo è assolutamente importante avere ben chiaro in mente qual è la professione che vuoi intraprendere. Ci sono diversi lavori che è possibile svolgere in qualità di lavoratore autonomo, magari lavorando da casa.
Considera inoltre che agli inizi, quando il lavoro è altalenante e quindi occasionale, non hai assolutamente bisogno di aprire la partita iva. Puoi lavorare con ritenuta d’acconto, accumulare esperienza, senza avere nulla da perdere.
Come diventare freelance con un blog
Non appena getti sul sentiero la pietra miliare della tua attività da libero professionista, allora il consiglio vivissimo che dovresti seguire è quello di aprire un blog. Chi lavora online, non può vivere nell’ombra. Il blog è la tua vetrina, il modo per intercettare nuovi clienti, una miniera di potenziali contatti, non solo a livello commerciale ma anche di collaborazioni tra colleghi e nuove conoscenze.
All’inizio il blog assorbe molto tempo, senza portare grandi soddisfazioni: consideralo un lavoro extra, a cui dedicarti magari nel tempo libero, dopo cena o nel weekend. Nel frattempo dedicati a cosa sai fare (nel mio caso, attività di copywriting per agenzie di comunicazione e ghostwriting).
Cura il tuo personal branding
Una buona reputazione online è la condizione essenziale per poter aspirare a nuove collaborazioni, per noi che siamo lavoratori freelance. Considera il personal branding così. Immagina di essere una una stanza con altre persone e di uscire. Cosa dicono di te?
Ecco su internet, la prima azione che le persone interessate compiono è quella di cercare il tuo nome su Google. Poi su Facebook e anche Instagram. Quindi è importante monitorare tutte le informazioni che compaiono online e mantenere quanto più elevato possibile il livello dei feedback da parte dei tuoi clienti.
Ricorda che un ulteriore passo importante per un lavoratore freelance è quello di imparare come diversificare le entrate: infatti è fondamentale avere più fonti di guadagno a sostegno del budget mensile che ti garantirà una entrata dignitosa e costante su cui contare.
Sei decisa a intraprendere la tua carriera freelance? Lo senti nelle tue corde, hai fatto un bilancio delle tue competenze? Bene, è il momento di aprire il tuo blog o di imparare a monetizzarlo!
Contattami per una chiamata senza impegno!
Articolo scritto in collaborazione con Maria Vasta