Affrontiamo un argomento molto importante per una tutti coloro che lavorano in qualità di freelance ovvero come diversificare le entrate. In parole semplici e chiare
come non morire di fame se l’attività lavorativa principale che svolgi ogni giorno, all’improvviso viene a mancare.
Come diversificare le entrate: crea il tuo brand
Parto dalla mia esperienza personale, per tirare le somme e cercare di ricavarne qualche buon consiglio da condividere con altre mamme freelance. Lavoro da 10 anni sul web come copywriter e ghostwriter e ho sempre collaborato sia con agenzie che con privati, dapprima con ritenuta d’acconto fino ad aprire la partita Iva.
Nel 2016 sono rimasta incinta della mia seconda figlia. Fortuna ha voluto che proprio in quel periodo una grande agenzia svizzera di web marketing mi proponesse un contratto di 8 ore al giorno di lavoro, con un’ottima retribuzione.
La tentazione è stata forte, avrei potuto lavorare senza pensieri per un solo committente come in un vero e proprio ufficio e dedicarmi alla nascita della bambina.
Ho accettato. Ho anche cambiato azienda nel corso degli anni, grazie al passaparola tra i responsabili delle varie agenzie del territorio. Ogni tanto svolgevo qualche piccolo lavoro per vecchi clienti, più che altro per mantenere vivo il rapporto commerciale.
Ma tutte le mie energie mentali le dedicavano all’agenzia, dalle 9 alle 18.
Sabato e domenica libera di poter organizzare l’arrivo della bambina. Una situazione di grande comodità per me, soprattutto dopo la nascita della piccola: sapevo già il lavoro che avevo da svolgere nei giorni successivi, tutto era pianificato e potevo organizzarmi al meglio.
Soprattutto non avevo la preoccupazione di dover fare public relation o meglio networking sul web e procacciarmi nuovi clienti.
Tutto bellissimo? In realtà, un’arma a doppio taglio.
Ebbene dopo tre anni, anche l’ultima agenzia ha cominciato a internalizzare le risorse e i compiti assegnati a me si sono drasticamente ridotti.
Altro che stipendio, mi sono ritrovata da un mese all’altro con una specie di part time da 2 ore al giorno!!
Morale della favola? Tre mesi fatturando pochi euro al mese.
La prima volta in 10 anni di attività in cui mi sono ritrovata in questa situazione di assoluta emergenza. E ci sono voluti tre mesi per riprendermi.
Come si reagisce in questi casi? Tirando un bel respiro, dando fondo ai risparmi ma studiando un piano d’attacco strategico affinché questo non avvenga mai più!
La lezione più grande che ho imparato a mie spese è che un freelance non può mai cedere alla tentazione di un lavoro per un paio di committenti. Non ci sono garanzie, tutele, ammortizzatori sociali: siamo noi a dover costruire il nostro “paracadute” per le situazioni di emergenza. Se quindi sei una mamma freelance e lavori a casa, potresti essere attratta da una proposta che ti vede impegnata tutto il giorno al servizio di pochi clienti.
Ma se vuoi il mio consiglio personale, non farlo!
Scegli di non impegnarti a tempo pieno in una sola attività e impara come diversificare le entrate.
Ecco come.
Apri un blog
Il primo passo è stato aprire un blog.
Questo perché molte agenzie chiedono un CV e un sito personale per visionare i lavori e il portfolio clienti. E io avevo trascurato per anni questo aspetto, commettendo un imperdonabile errore.
Chi svolge lavoro online da casa non può essere invisibile
(e questo lo so bene, avendo curato decine di blog clienti per anni!). Ma lavorando per agenzie e privati da mattino a sera, ho sempre trascurato il mio blog personale. Ho deciso quindi di aprirne uno nuovo di zecca, dedicato proprio al lavoro delle mamme freelance. Provengo dalle risorse umane e ho contribuito per anni a blog specializzati in tematiche del lavoro. Ma soprattutto mi sono resa conto di aver accumulato così tanta esperienza come mamma freelance, da avere non pochi episodi da condividere (nel bene e nel male)!
Il secondo motivo per cui non è mai troppo tardi per creare un blog è la possibilità che ti dona di intercettare nuovi clienti. Pubblicare nuovi articoli e condividerli su Facebook o Instagram ti aiuta a farti conoscere nel tuo settore.
In particolare c’è un social network che è un vero portento nel diffondere il tuo blog e aumentarne la visibilità: Pinterest.
Intercettare nuovi clienti significa ricevere nuovi contatti a cui in seguito dovrai inviare mail o newsletter per mantenere vivo il rapporto commerciale e diventare un punto di riferimento per loro (per vendere poi i tuoi prodotti o servizi). Questi concetti di marketing hanno nomi specifici e si chiamano Inbound Marketing (attirare verso di te i nuovi contatti con strumenti appositi come il blog) e Lead Generation (generare nuovi contatti da trasformare in clienti attraverso metodi specifici).
Cura la tua reputazione online
Anche questo concetto corrisponde a un termine tecnico in ambito marketing e si chiama Personal Branding. Probabilmente ne hai già sentito parlare e hai avuto l’impressione che si tratti di qualcosa di troppo complesso. In realtà si tratta semplicemente di imparare a curare la tua reputazione sul web.
Immagina di essere in una stanza a conversare con delle persone: cosa dicono di te, quando esci?
Ecco, quello è lo spessore del tuo Personal Branding (e la tua affidabilità come professionista).
In realtà, credo che i risultati migliori si ottengano esprimendo la propria opinione ed essendo il più naturali possibili. Così ho ripreso a curare le pubblicazioni anche sui social network e a ricontattare i vecchi clienti presentando il mio nuovo sito e blog.
In che modo tutto questo ti aiuta nel diversificare le entrate? Con sorpresa, un cliente con cui avevo lavorato fino a tre anni prima, mi ha consigliata a una sua amica, che ora è una mia nuova cliente!
Come aumentare le entrate: fonti di guadagno possibili
Arriviamo dunque al concetto principale che ci tengo a condividere e che riguarda appunto l’obbligo (sìsì, deve essere un obbligo!) per una mamma freelance di avere diverse entrate ogni mese.
Attenzione, piccola premessa: non mi riferisco al fatto di avere più clienti per la stessa tipologia di lavoro (questo è un aspetto inderogabile, anche da un punto di vista legale).
Ad esempio, per me che sono copywriter, è preferibile affiancare la scrittura degli articoli per diverse agenzie ad altri servizi, come le lezioni online, la scrittura di libri in ghostwriting, le attività sui social media ecc…
Per chi ha una partita iva, non è possibile occuparsi solo di un prodotto o servizio a cui legare il 100% degli introiti.
Se per un motivo qualsiasi quel prodotto non è più richiesto sul mercato o ti ritrovi impossibilitata a venderlo, cosa fai?
È di gran lunga preferibile invece differenziare le entrate, avere più fonti di guadagno al mese, così nel caso di difficoltà, hai il tempo fisiologico per riprenderti e cercare altro.
Pare semplice ma non lo è: non è nemmeno impossibile però, ci vuole solo un po’ di tempo. Ma dopo qualche mese potrai contare su più di una fonte di guadagno e questo ti darà enormi soddisfazioni.
Ma l’aspetto più interessante è che se (speriamo mai) il tuo cliente principale viene a mancare come è successo a me, potrai comunque contare su un piccolo paracadute “economico” e ricominciare a cercare nuovi clienti con meno pensieri in testa e una dose decisamente inferiore di stress rispetto a quello che ho passato io… 🙂
Non si tratta semplicemente di scoprire come fare soldi bensì di creare un vero e proprio piano strategico con l’obiettivo di stabilizzare e aumentare le tue entrate mensili.
Quali sono queste fonti di guadagno che puoi cominciare subito a creare per te e la tua famiglia?
I banner pubblicitari
Come già ho sottolineato, il blog è senza dubbio il miglior investimento possibile che puoi fare. Ti apre una finestra sul mondo digitale, ti permette di comunicare con il tuo pubblico, crea una community e sviluppa traffico prezioso che puoi anche imparare a monetizzare all’inizio, utilizzando ad esempio annunci automatici come quelli di Adsense. In questo senso, il blog diventa una fonte di guadagno, sia diretta che indiretta.
Se fai un buon lavoro puoi arrivare perfino a pubblicare banner pubblicitari di aziende e inserzionisti privati.
E-commerce o corsi
Una volta stabilito qual è il tuo core business e come divulgare la tua conoscenza attraverso il blog, ecco che arriva il momento di creare una strada “alternativa”, che sia complementare ma indipendente rispetto alle altre.
Un esempio? Se sei una grafica digitale puoi creare stampe per magliette e venderle online sulle varie piattaforme a disposizione. Se ti occupi di realizzare oggetti fatti a mano puoi sviluppare un e-commerce annesso al tuo blog.
Oppure puoi creare un corso per insegnare ciò che sai e puoi farlo nella tua città oppure creando un’area riservata sul tuo sito web, a cui accedere per poter scaricare le lezioni. Ci sono anche molte piattaforme che permettono di fare soldi dando lezioni come ad esempio Superprof oppure Skuola.net.
Come diversificare le entrate con le affiliazioni
Questo è un aspetto importante che riguarda come avere un’entrata fissa mensile. Di cosa si tratta?
L’argomento è vasto e si apre a diverse declinazioni ma lo spiego qui in parole semplici e chiare. Sei affiliato quando consigli un prodotto o un servizio di una terza parte (ad esempio Amazon) ai tuoi lettori. Se qualcuno clicca su quel link e acquista il prodotto, ecco che Amazon ti riconosce una percentuale. Per proporre un servizio o un oggetto in particolare da acquistare, l’ideale è che tu l’abbia testato realmente e lasci la tua opinione prima di consigliarlo agli altri. A questo punto puoi scrivere un articolo (o contattare una copywriter, se non ti senti sicura) per il tuo blog e cominciare a guadagnare le prime commissioni.
Questa tipologia di entrata ha buone probabilità di diventare “fissa” nel tempo, pur considerando il fatto che devi curare il tuo blog nel quotidiano e mantenere un buon traffico mensile.
Infoprodotti
Per diversificare le entrate c’è poi la strada dell’infomarketing ovvero della vendita di infoprodotti (prodotti digitali) sul tuo sito. Una guida ben strutturata, un e-book oppure una raccolta di tutorial, corsi o videocorsi: sono questi i prodotti digitali da inserire sul tuo sito e mettere in vendita.
Una volta creati in modo sapiente e creando reale valore aggiunto per i lettori (puoi rivolgerti anche in questo caso ai professionisti della scrittura ovvero i ghostwriter), il prodotto genererà rendite passive nel tempo (lo stesso prodotto rimarrà in vendita per sempre sul tuo sito e si venderà “da solo”, alimentando un piccolo salvadanaio da monitorare ogni tanto).
>>>>> A proposito delle rendite passive che si generano “da sole” ti consiglio di continuare la lettura del prossimo paragrafo, perché il concetto è delicato e merita un attento approfondimento.
Creare un’entrata fissa con un ebook ad esempio, è un’idea che puoi valutare di realizzare.
Sulla homepage di questo sito trovi quello che ho pubblicato io nel 2020
Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli senza impazzire e con un aspetto decente
edito da Blu Editore. Questa è la sua pagina di vendita, scopri il prezzo!
Come creare entrate passive
Il concetto di entrata “passiva” presenta aspetti interessanti da prendere in considerazione ma è importante fare alcune precisazioni affinché non diventi fuorviante.
Per quanto mi riguarda, l’unica entrata passiva in senso stretto è quella che ti permette di avere un ritorno economico senza più investire né tempo né energia. Ad esempio, se hai una casa di proprietà puoi affittarla (anche stanza per stanza, come accade per gli studenti universitari) e ogni mese riscuotere l’affitto.
Qualsiasi altra rendita cosiddetta passiva, in realtà presuppone comunque un mantenimento/aggiornamento “attivo” per la sua crescita o promozione.
Ti faccio un esempio. Anche per quanto concerne l’ebook, si parla di un’entrata passiva in quanto, una volta pubblicato il libro, riceverai una provvigione per ogni singola copia venduta. Però non è proprio vero che, una volta messo online, puoi “abbandonarlo” a se stesso.
Dovresti ogni mese dedicare un po’ di tempo alla promozione del tuo ebook, alla sua presentazione, magari organizzando un evento virtuale.
E questo discorso vale per tutte le altre cosiddette entrate automatiche. Così per i banner pubblicitari e le affiliazioni ad esempio. Se vuoi continuare a guadagnare, devi far sì che il tuo blog sia sempre “trafficato” e quindi pubblicare, pubblicare, pubblicare…
Va da sé che l’aspetto interessante di questo genere di rendite sta tutto qui: considerando che dovresti comunque creare contenuti di continuo per mantenere aggiornato il tuo blog, almeno hai un’entrata supplementare rispetto alla vendita diretta o alle richieste di preventivo/consulenza da parte dei potenziali clienti.
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