“Mamma, giochiamo? E adesso no amore, mamma sta lavorando.” Soprattutto per quanto riguarda i bambini nella fascia di età 0-3 anni, è molto difficile comprendere che la mamma che è a casa, a due passi da loro, non può però giocare, prenderli in braccio o uscire in giardino, perché sta lavorando.
In seguito, man mano che crescono, è più semplice spiegare il concetto ma non la gestione dei tempi di lavoro, perché anche i più grandicelli si sentono sempre autorizzati ad interrompere il lavoro della mamma per qualsiasi tipo di domanda/richiesta/esigenza pratica.
Molte mamme quindi mi hanno chiesto: qual è il modo più efficace per spiegare ai bambini che, anche se la mamma resta in casa, in realtà sta lavorando e quindi non può essere disturbata?
Differenza tra il tempo di lavoro e il tempo della famiglia
In realtà i bambini sono capaci di ragionamenti che spesso ci lasciano di stucco, capiscono tutto ciò che gli si dice e anzi vanno ben oltre. Il problema è che… dopo 5 minuti l’hanno già dimenticato! 🙂 Ecco perché bisogna ripetere dempre “le stesse cose, 100 volte al giorno” e di queste ne fa parte anche il lavoro della mamma, mentre è al pc oppure termina un lavoro da consegnare.
Il segreto, se così possiamo chiamarlo, è di non pretendere di gestire il lavoro, le telefonate al cellulare e un paio di bambini se non di più, il tutto contemporaneamente. Meglio impegnare i più piccoli in giochi coinvolgenti, da fare in autonomia e possibilmente in silenzio, e poi dedicare loro del tempo in esclusiva.
Infine, non esitate a insegnare ai bambini, fin da neonati (!!) la differenza tra un giocattolo e ciò che invece non si può assolutamente toccare, come il computer ad esempio, lo smartphone o altri strumenti di lavoro che invece sono di appannaggio esclusivo della mamma che lavora.