Il 31 agosto è il giorno in cui celebriamo la nascita di Maria Montessori, tra le prime donne a laurearsi in Medicina, psichiatra e pedagoga di grande talento.
In un periodo storico come questo, in cui viviamo nell’incertezza su come affrontare la scuola e su come aiutare i bambini nel loro percorso di crescita, siamo curiose di sapere cosa avrebbe detto al riguardo!
Ecco un piccolo omaggio alla grande donna, per celebrare i 150 anni dalla sua nascita: un sunto del suo pensiero e del suo metodo ad oggi ancora così attuale.
Il metodo Montessori e il pensiero di questa grande donna
Maria Montessori nasce nel 1870 e muore nel 1952, un periodo austero, in cui la visione della scuola in particolare si fondava in esclusiva su omologazione, gerarchie, imposizioni e relative punizioni per chi non sottostava alle rigide regole.
Una delle conseguenze di questo sistema era l’emarginazione di chi si mostrava sofferente o diverso e ovviamente una grande cascata di pregiudizi!
Il contributo di Maria Montessori da questo punto di vista è stato unico e prezioso. Il suo metodo educativo mette al centro invece la personalità e l’unicità di ogni bambino. Secondo il metodo Montessori, tutto deve ruotare intorno allo sviluppo dell’indipendenza del bambino, che si raggiunge da più punti di vista. In particolare:
- apprendimento attraverso il gioco, con strumenti rigorosamente in legno
- arredi alla loro portata
- performance del bambino, tenendo conto sempre dei suoi bisogni e del suo potenziale
- partecipazione alla vita degli adulti, con strumenti ad hoc
- libertà per sviluppare la creatività, seguendo i suoi ritmi di sviluppo, i suoi bisogni e interessi
Nel momento in cui il bambino prende coscienza di sé e diventa padrone di se stesso, si apre agli altri e alla vita sociale, auto-disciplinandosi.
Il gioco e le attività dei bambini servono a divertirsi ma imparando da sé e infine a fare da soli ciò che sono in grado di fare in base alla loro età.