Pronti, via! Ci siamo, quella che sta per arrivare è la famosa notte prima degli esami, spesso insonne per molti studenti. Domani 17 giugno 2020 prova scritta e poi si partirà con il calendario degli orari (i docenti hanno concluso le loro riunioni plenarie).
Se già normalmente si tratta di un momento critico nella vita dei ragazzi (molto stressati e sotto pressione), quest’anno si aggiunge la preoccupazione per le misure anti-contagio da adottare, per proteggersi dal Covid-19.
Cosa fare? Ecco qualche consiglio per le mamme, probabilmente le più in ansia da questo punto di vista.
Esame di maturità 2020: la mascherina giusta e altre precauzioni
C’è bisogno di una mascherina specifica per entrare in aula, al cospetto dei docenti? No, la chirurgica va bene.
Soprattutto perché si dovrà parlare per circa un’oretta, quindi è l’unica che permette di farlo in maniera agevole. Utilizzare una FFP2 significherebbe ben presto sentirsi “mancare il fiato” con rischio anche di vertigini (il fenomeno si chiama rebreathing, che costringe a respirare la propria anidride carbonica).
Se lo studente è immunodepresso o a rischio specifico di salute, è bene che aggiunga alla mascherina chirurgica anche il visor ovvero la visiera trasparente, magari con le fascette di plastica regolabili e non con l’elastico che subito fa venire mal di testa.
La mascherina si indossa con gli elastici dietro alle orecchie. Questo può dare fastidio e far sporgere le orecchie in avanti. Il consiglio per le ragazze è di fissare l’elastico dietro a ciascun orecchio, ai capelli grazie a fermagli o mollettine di plastica. I ragazzi invece possono unire gli elastici retroauricolari tra loro (tramite altro elastico) così da congiungerli dietro alla testa.
Chi utilizza gli occhiali deve alzare di più la mascherina verso gli occhi, così da appoggiare sopra le lenti e non farle appannare.
Al di là dell’utilizzo obbligatorio della mascherina, è fondamentale evitare gli assembramenti. Bisogna mantenere la distanza di un metro e anche più e questo è suffciente per proteggersi. Il virus non è sospeso nell’aria né è un laser che passa attraverso i tessuti. Per contagiare ha bisogno di entrare in contatto con naso o bocca (quindi anche le mani in maniera indiretta) trasportato dalle gocce di saliva di chi parla davanti a noi.
E i guanti? Assolutamente no. L‘utilizzo è obbligatorio solo in ambito ospedaliero. Rischiano di sporcarsi peggio delle mani e vanno sfilati con un metodo ben preciso. Quindi meglio avere con sé gel e salviette disinfettanti.
Per il resto… cercare di mantenere la calma e in bocca al lupo per l’esame!