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Ci siamo “conosciute” su Instagram, mi ha colpito molto per la sua semplicità e la naturalezza nel raccontare se stessa, il suo lavoro, le difficoltà di questo periodo e soprattutto la nascita della sua bambina da poco più di due mesi!

Capacità che traspaiono in maniera evidente da questa intervista che ha rilasciato per Creatori di Brand. Tutta da leggere!

Storie di mamme freelance: intervista a Erica Rudda, social media manager

Ciao Erica, intanto benvenuta e grazie per questa intervista. Da quanto tempo svolgi il tuo lavoro? Descrivi la tua attività e la tua giornata da neo-mamma.

Sono una social media manager, ma più in generale mi occupo di comunicazione web e sono una freelance da quattro anni.

Con il mio lavoro aiuto le piccole attività a emergere nel vasto mondo di Internet, ogni giorno sempre più affollato. Gestisco i profili social, i blog aziendali e offro consulenze per chi vuole far crescere la propria azienda grazie agli strumenti che il web mette a disposizione.

Creo strategie di comunicazione che integrino ciò che si fa online con l’offline per poter arrivare a raggiungere degli obiettivi specifici e misurabili, non solo l’andare alla ricerca di like senza un valore tangibile.

Sono mamma dal 5 marzo 2020 e ho vissuto (e sto ancora vivendo) i primi mesi con la mia bambina sotto il segno del Coronavirus e le conseguenze personali ed economiche che tutti noi ormai conosciamo bene.

Se con l’arrivo di mia figlia sapevo benissimo che avrei dovuto rivedere i ritmi di lavoro, la pandemia ha stravolto qualsiasi piano bloccando, rallentando e annullando molti piani e molti lavori. Ad oggi non ho una giornata tipo, non abbiamo ancora trovato un vero e proprio ritmo. Cerco di lavorare nei ritagli di tempo, quando la bambina riposa ed è tranquilla, quando passano i nonni a casa e quando io non sono troppo stanca.

Ogni giorno è diverso e quello che ho capito in questi due mesi è che è inutile fare piani: cerco di ascoltare il mio corpo e di rispettare i tempi della piccola. Ho perso alcuni clienti sempre a causa del virus, ma nel male dell’aver perso parte del fatturato c’è il lato positivo di avere meno lavoro da portare avanti e di potermi permettere di prendermi cura di noi senza tralasciare i progetti.

La scorsa settimana sono tornata nel mio ufficio dopo mesi di assenza e ho portato dietro anche la piccola: è stato meraviglioso. Sono rimasta lì un paio d’ore, giusto il tempo di sbrigare due lavori. Lei dormiva nell’ovetto e io ero alla scrivania. Amo il mio lavoro e adoro avere uno spazio in cui essere produttiva.

Posso svolgerlo anche a casa, ma ho sempre lottato per avere un ufficio fuori dalle mura domestiche. Da un anno e mezzo io e il mio compagno abbiamo il nostro ufficio, il nostro LAB: luminoso, tranquillo la maggior parte del tempo e con la mia scrivania piena del mio caos creativo.

Qual è il tuo consiglio per conciliare lavoro e figli?

Non ho un consiglio per conciliare lavoro da freelance e figli, sto cercando anche io di capire come fare. Certamente avere un posto fuori casa dove poter lavorare è una manna dal cielo, come lo è il poter contare sui nonni anche se questa situazione non ci permette di godere appieno della loro presenza.

Molto dipende anche dai bimbi, ma devo dire che mettere Heloísa Silvia nella fascia mi permette di avere qualche ora di fila dove potermi concentrare anche su altre cose, di mettermi al computer a scrivere un nuovo articolo per il blog, a preparare un calendario editoriale, a programmare i post dei social.

La tua più grande sfida? La tua più grande soddisfazione? Racconta un aneddoto, se ti va

La mia più grande sfida al momento è riuscire a riprendere in mano in modo attivo e produttivo la mia attività online. Sono ferma da mesi con il mio blog e ho tanti progetti per promuovermi come professionista sui social, ma il tempo che riesco a tirare fuori dalle giornate con lei le dedico innanzitutto ai miei clienti.

La mia più grande soddisfazione è stata riuscire a prendere in affitto il mio primo ufficio qualche anno fa. Un micro studio di 12mq che sembrava più uno sgabuzzino che un vero e proprio posto di lavoro: senza finestre, un caldo incredibile anche in pieno inverno e con a fianco uno psicologo che si occupava di ragazzi e che distraevano la mia concentrazione.

Ma era il mio posto, avevo le chiavi e potevo andare e venire quando volevo. Spesso mi fermavo a lavorare oltre l’ora di cena per poter godere del silenzio che mi mancava di giorno.

Quali requisiti servono per svolgere la tua professione? Cosa apprezzano di più i tuoi clienti?

Per fare il mio lavoro serve una mente strategica e che possa pensare a lungo termine. Bisogna essere flessibili perché gli avvenimenti quotidiani possono distruggere tutti i piani e ti obbligano ad aggiustare il tiro.

Ultima caratteristica a mio avviso è la curiosità: il web e le piattaforme social cambiano continuamente e aggiornarsi non è un optional.

Come hai cominciato questo lavoro? Consiglieresti il tuo lavoro a chi comincia oggi? Perché?

Ho iniziato a lavorare nel ramo della comunicazione grazie all’università in scienze della comunicazione (che però non ho ancora concluso). Ho avuto un momento di sconforto in cui non ero sicura di che cosa volessi fare “da grande”. Per fortuna e un po’ per caso mi sono imbattuta in un corso in social media management e da lì ho iniziato a studiare. A chi inizia oggi non consiglio di limitarsi a gestire i social, c’è troppa gente che si vende come esperto. Consiglio di approfondire, di fare esperienza a fianco di chi conosce già la materia, di seguire i migliori del settore a livello nazionale ma anche internazionale.

Segnala qualche fonte interessante o risorsa per chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso

Consiglio certamente i corsi di Veronica Gentili per chi è alle prime armi. Ci sono poi moltissimi corsi su piattaforme come Udemy, SkillShare e Coursera. E poi seguire i blog, leggere libri e post. Instagram anche è una buona risorsa per scoprire tanti professionisti validi, per non parlare poi dei gruppi Facebook.

Il blog è utile per la mamma freelance: perché?

Il blog è utile, indipendentemente dall’essere mamma o freelance. Un blog ti posiziona come esperto in una data materia e ti aiuta a mostrarti nel web. Consiglio l’apertura di un blog anche ai miei clienti, è il modo migliore per scalare il posizionamento di Google.

Per una mamma freelance può essere un’ottima valvola di sfogo e può creare tante opportunità se si ha qualcosa da dire e da condividere.

 

Grazie ancora ad Erica, qui di seguito i suoi profili social, per chi desidera contattarla! Instagram, Facebook, Linkedin.

Natalia Piemontese

Sono Natalia, un Master in Risorse Umane, due figlie e dal 2009 sul web come ghostwriter e copywriter. Ho collaborato con decine di blog professionali e scritto libri, dedicandomi in particolare a business e tematiche del lavoro. Siccome sono sopravvissuta (felicemente), posso aiutarti a creare il tuo brand e gestire un blog.

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