Una lettrice, Anna P., mamma che lavora da casa, ha lasciato un commento:
Lavorando solo quando i miei figli erano a scuola o dormivano, nascondevo loro gran parte della mia vita.
In pratica, ho scelto di lavorare da casa così posso essere presente per i miei figli. E invece, in gran parte sono invibile, perché non si sono affatto resi conto che lavoro.
Ebbene, è un’amara verità per molte ma è esattamente ciò che non dobbiamo fare.
Ecco perché.
Conversazione tipo col figlio
“Perché è la mamma a prendermi sempre dopo la scuola?” il bambino di 4 anni chiede ai genitori.
“Io non posso perché sono al lavoro”, dice suo padre.
La mattina dopo, il piccolo continua la conversazione con suo padre, che lo porta all’asilo quel giorno perché è a casa e può. “Alcuni papà vanno a prendere i bambini dopo la scuola”, osserva il figlio, guardando i volti dei vari papà che sono lì e cercando di capire anche quali ritornano alla fine della giornata.
Fine della conversazione.
Non si tratta di un’offesa e non dobbiamo restarci male. In questo preciso momento, la classificazione che il bambino sta facendo nella sua testa, riguardo a ciò che fanno i suoi genitori è questa: papà non c’è alla fine della giornata. I papà lavorano. Le mamme non vanno via. Le mamme non lavorano.
È chiaro? Se papà non c’è, è perché lavora. Quindi se mamma è sempre presente, allora vuol dire che non lavora.
Se hai la sensazione che sia così, allora tuo figlio non ti conosce. E devi correre subito ai ripari.
Scommetto che sei quella che corre a casa non appena lasci i tuoi figli a scuola e ci stai fino all’ultimo minuto possibile, prima di andare a riprenderli. Sei sempre al tuo computer, riempiendo ogni minuto fatturabile a disposizione.
Però se c’è un’emergenza – come spesso accade, soprattutto coi bimbi piccoli- lasci tutto e li vai a prendere presto.
Se c’è la possibilità di andare a scuola e dare una mano con un’escursione o un’attività artigianale, ti destreggi tra le scadenze e ti iscrivi per partecipare. Finora, non sei mai stata in ritardo nel riprendere i bambini né hai mai posticipato la consegna di un progetto di lavoro. Questo perché, beh, sei abbastanza brava in entrambi i tuoi “lavori”.
Ma c’è un aspetto che forse stai trascurando. Se i tuoi bambini non sanno che lavori e quale professione svolgi, allora è probabile che stai inviando un messaggio sbagliato ai tuoi figli e che non avevi intenzione di inviare.
Uno di quelli che rafforza gli stereotipi di genere e ingiustamente rende invisibile il tuo impegno e contributo economico nel pagare l’affitto o il mutuo, nel pagare le bollette o acquistare abbigliamento e calzature per i tuoi bambini.
Storia di una mamma che lavora da casa
Io mi occupo di scrivere contenuti per il web e libri o e-book. Centinaia di testi che ho scritto in oltre dieci anni di attività probabilmente non li riconoscerei nemmeno se li incontrassi di nuovo online, ma alcuni dei miei lavori sono visibili. Ho questo blog personale ad esempio, il mio profilo su alcune testate giornalistiche e un e-book che porta la mia firma.
Ma ho deciso di mostrare sempre tutti questi lavori alla mia primogenita e lo farò anche con la piccola, appena sarà in grado di capire ed esserne consapevole.
Perché è importante non essere invisibile. Io non appartengo alla categoria delle mamme che “va” al lavoro perché lavoro nel mio studio in casa oppure con un laptop in equilibrio sulle ginocchia, rannicchiata sul divano o sul letto, se mia figlia è ammalata.
Non ho colleghi di lavoro, non ho aneddoti divertenti accaduti in ufficio da raccontare e le mie piccole vittorie nel negoziare tariffe orarie più alte non hanno molto senso per le bambine, che non comprendono le dinamiche dei compensi.
Sono quella che desiste e si alza dalla scrivania, se mia figlia si mette tra me e il computer e spinge con le gambe finché non mi allontano. Per qualche ragione a me ancora ignota, non ha mai disturbato il mio partner facendo lo stesso. Non voglio che competa con uno schermo per attirare la mia attenzione, quindi spesso ho cercato di cambiare i miei orari di lavoro, ottimizzando le ore in cui era all’asilo oppure quelle mentre dormiva dopo pranzo.
Ma il rischio, essendo sempre presente come mamma, è quello di creare un’idea nella mente dei tuoi figli che in realtà non fai nient’altro.
E il rischio di diventare invisibile, non è solo a casa.
La mamma che lavora da casa sembra essere altrettanto invisibile anche quando si tratta di statistiche sul lavoro. La maggior parte degli studi e degli articoli che parlano di mamme si riferiscono a quelle che lavorano fuori casa e quelle che restano a casa, casalinghe ad esempio oppure post maternità che attendono di “tornare al lavoro”.
E tutte le mamme freelance, in quale limbo si trovano?
Molte di noi non hanno mai smesso di lavorare, è solo che il nostro “ufficio” è lo stesso divano dove abbiamo allattato i nostri neonati.
E mentre ci sono molti vantaggi – tra cui meno stress, meno soldi spesi per il pendolarismo e livelli più elevati di produttività- gli svantaggi per una mamma che lavora da casa non sono da poco.
E mi chiedo quanti siano gli uomini che scelgono di lavorare a casa per assistere i loro figli.
Questo non vuol dire che non ci siano padri che lavorano a casa nel mondo e che cercano di bilanciare carriera e figli. Ma sono molto pochi. Non possiamo fare molto per influenzare queste statistiche in generale. Ma possiamo fare qualcosa per rendere i nostri figli più consapevoli che anche la mamma lavora.
In fondo però non dimentichiamo che forse non è corretto porre la questione solo sul piano della disparità di genere. Una mamma è tale per grazia concessa da Madre Natura e ci viene spontaneo accudire in prima persona i nostri bambini. Lavorare fuori casa e fare carriera con figli piccoli è davvero difficile, soprattutto in un Paese come l’Italia che ancora non ha messo in atto aiuti significativi per le neo-mamme lavoratrici.
Quindi lavorare da casa rappresenta davvero un’opportunità, faticosa e impegnativa, ma coi suoi vantaggi, considerando tra l’altro che i figli crescono in fretta, eccome!
Non una condizione di inferiorità dunque, in cui sentirsi nei confronti del partner che invece continua nel suo lavoro fuori casa; ma la prospettiva di avere realmente una marcia in più, nella gestione di casa, lavoro e figli come solo noi donne siamo in grado di fare.
Consigli per la mamma che lavora da casa
Cosa puoi fare dunque per coinvolgere i tuoi figli nella tua vita senza nascondere ciò che per te ha importanza, come il tuo lavoro?
Ecco qualche idea:
- includi nel rituale della buonanotte con i tuoi figli, di domandarvi a vicenda quali sono state le parti migliori e peggiori della vostra giornata. Quindi, anche se la parte migliore della tua giornata è stata ricevere una coccola dai tuoi figli o vedere i loro volti illuminarsi quando arrivi a scuola, ogni tanto aggiungi anche qualche successo legato al lavoro
- anche se la maggior parte del tuo lavoro è noioso da raccontare a fine della giornata, soprattutto se i bambini sono piccoli, cerca comunque di raccontare qualche aneddoto che riguarda il tuo lavoro. Magari puoi raccontarlo al tuo partner e fare in modo che i bambini ascoltino
- condividi le soddisfazioni! Un nuovo cliente acquisito, un lavoro consegnato, l’uscita di un e-book che riporta il tuo nome o di un articolo che parla del tuo blog… Mostra orgogliosa i frutti del tuo lavoro, quando i bambini tornano da scuola
- soprattutto crea un ambiente in cui lavorare, uno studio ben separato dal resto della casa. Se lavori in cucina o in salotto e sei al computer, per i tuoi figli è come se stessi utilizzando un elettrodomestico qualunque, come la lavatrice o la lavastoviglie.
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